Audio archives at the crossroads of speech sciences, digital humanities and digital heritage

Abstract

La sempre crescente attenzione che il mondo della ricerca scientifica riserva al patrimonio immateriale ha contribuito a evidenziare la grande varietà di archivi sonori, realizzati nel corso degli anni, che riguardano molti campi delle scienze umanistiche e sociali: dalle discipline linguistiche (fonetica, fonologia, dialettologia, sociolinguistica) alle scienze che si occupano della voce, dell’elaborazione del linguaggio naturale, del riconoscimento automatico del discorso, fino alla storia orale e all’etnografia, alla sociologia, all’antropologia. Questi archivi contengono da una parte una grande quantità di dati di ricerca, e rappresentano dunque fonti importanti per le scienze sociali e le discipline umanistiche, ma, allo stesso tempo, costituiscono ormai anche un settore ben definito del patrimonio culturale del Novecento.

Quello della loro descrizione, conservazione e valorizzazione, in Italia e all’estero, è un tema di grande attualità, che acquista dimensioni sempre più estese con il progredire delle soluzioni tecnologiche applicabili ai processi di acquisizione dei dati, alla loro consultazione e all’utilizzazione nei lavori di ricerca. Sono oggi sempre più numerosi gli istituti universitari, le biblioteche e i centri culturali che raccolgono e custodiscono documenti sonori, consentendone la consultazione nelle rispettive sedi o nella rete. Tuttavia, come accade per tanti altri tipi di risorse digitali prodotti dalle istituzioni, numerosi “giacimenti” di documenti sonori sono ancora da scoprire e molti di essi sono poco conosciuti e scarsamente utilizzati: il fenomeno della dispersione li riguarda molto da vicino, anche a causa della loro varietà tipologica e della delicatezza delle problematiche relative alla diffusione in rete di voci e di suoni